Wolferl a Bäsle, 9ª lettera

9ª lettera (635)

[Vienna, 23. 10. 1781]

 

à / Mademoiselle / Mademoiselle Marieanne / Mozart / à / Augsburg / nella Jesuitengasse
Ma très chère Cousine!

Ho atteso già per tutto il tempo con impazienza una sua lettera, cara cuginetta ; – come sarà mai ! – e così come me l’ero immaginata, così è stata. – Perché dopo aver lasciato passare 3 mesi, non avrei più scritto – se anche il carnefice fosse stato alla mie spalle a spada tratta; – perché non avrei mai saputo : come, quando, dove, perché, e cosa ? – ero costretto ad attendere una lettera. –

Nel frattempo, come ben saprà, mi sono accadute molte cose importanti, che mi han dato non poco da pensare, e molti malumori, disappunti, dispiaceri e preoccupazioni, che invero posso addurre a scusante del mio lungo silenzio ; – per quanto riguarda tutto il resto, devo dirle che i pettegolezzi che la gente mette in giro su di me sono in parte veri, in parte – falsi; – di più non posso dirle al momento; soltanto, per rassicurarla, che non faccio nulla – senza motivo – ossia – senza un motivo fondato. – se lei avesse dimostrato una maggiore amicizia e fiducia nei miei confronti e a me |:e non ad altri – ossia! – :| ma basta! – se si fosse rivolta direttamente a me, saprebbe certamente di più di tutti gli altri – e se possibile, più di – me stesso! – Eppure – Ora perché non mi scordi – abbia la bontà, carissima, amatissima cuginetta, e porti subito lei stessa al Sig. Stein[1] lo scritto allegato; – e lo preghi di darmi subito risposta -, o per lo meno di dirle che cosa me ne può scrivere lei stessa; – poiché spero che la nostra Correspondence, cara cuginetta, d’ora innanzi sia davvero costante! – se solo le sue lettere non le costassero tanto! – se, come spero, mi vorrà onorare di una risposta, abbia la compiacenza di indirizzare la lettera come l’ultima volta – ossia am Peter, zum Auge Gottes, al 2° piano[2] ; non abito più là, ma alla posta l’indirizzo è già talmente noto che se se una lettera è diretta al mio alloggio, la ricevo un giorno o due più tardi. – Ora mi stia bene, carissima, amatissima cuginetta! e mi conservi nella sua amicizia, che mi è così preziosa; della mia sia assolutamente certa; rimango per sempre

Ma trés chere Cousine

il suo sincero cugino ed amico

Wolfgang Amadè Mozart
P.S. I miei ossequi / al di lei Sig. Padre e / Sig.ra Madre, così come / alla sig.na Juliane.

Madme Weber la saluta assieme alle sue 3 figlie, e la prega di farle un piacere. – il Signor Bartholomei, libraio |:che lei senza dubbio conoscerà:|, aveva chiesto di poter fare incidere il ritratto di Aloisa ora Lange; ora, il prossimo marzo sono già 2 anni che non si hanno notizie né del ritratto, né di un pagamento; – e il marzo scorso era stato nuovamente promesso. – Madme Weber cerca dunque di raccogliere qualche informazione, così da capire la propria situazione. – NB è il ritratto che aveva a Monaco il Barone Götz. – credo l’abbia visto anche lei. – pessimo da parte sua l’averlo messo in mani estranee senza avere prima raccolto informazioni. – Adieu ma chère, mi scriva presto. –
Vienne le 23 d’octobre 1781



[1] Johann Andreas Stein, costruttore di pianoforti di Asburgo.

[2] L’indirizzo della famiglia Weber.

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