Elfriede Jelinek nasce nel 1946 in Stiria, ma è viennese a tutti gli effetti. A 13 anni già studia al Conservatorio organo, pianoforte, flauto e composizione. Dopo la maturità studia per qualche semestre Scienze Teatrali e Storia dell’Arte all’Università di Vienna, ma nel 1967 è costretta ad interrompe gli studi per via dei frequenti attacchi di panico e trascorre un intero anno a casa, nell’isolamento più completo. In questo periodo comincia a scrivere, mentre nel 1971 si diploma al Conservatorio come organista.
Esordisce giovanissima nel 1967 con una raccolta di poesie, cui seguono romanzi, ma il riconoscimento arriva con il romanzo Le amanti. Negli anni ‘70 scrive diversi radiodrammi, poi si dedica al teatro, dove la sua vena critica le procura sempre maggiori ostilità, finché nel 1995, in seguito ad attacchi
personali sui manifesti della campagna elettorale del partito viennese FPÖ, l’autrice impone il divieto di rappresentazione dei suoi testi teatrali in Austria.
Nel 2004 riceve il premio Nobel per la letteratura per «il fluire musicale di canto e controcanto nei romanzi e nei drammi, che con straordinario ardore linguistico rivelano l’assurdità dei cliché della società contemporanea e il loro potere soggiogante»; numerosi sono ulteriori premi e riconoscimenti.
Elfriede Jelinek scrive contro i mali della società austriaca, ma anche della propria vita privata, adottando uno stile sarcastico, provocatorio, ricco di citazioni e giochi di parole. Se pure nei primi anni sia stata vista soprattutto come una provocatrice, negli ultimi tempi dei suoi lavori viene sempre più apprezzata la fine sensibilità linguistica nel trattare contenuti politici e sociali.


Per maggiori informazioni e materiali (in tedesco e in inglese):
www.elfriedejelinek.com

La foto di Elfriede Jelinek è pubblicata per gentile concessione di Karin Rocholl

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